Ci sarà anche la cooperativa sociale Medihospes a prender parte al corso di formazione sul tema della “Violenza transculturale” giovedì 11 maggio 2023 alle ore 14.00 nell’Aula Magna “G. De Benedictis” della Scuola di Medicina dell’Università di Bari.
All’inaugurazione interverranno il Rettore dell’Università di Bari prof. Stefano Bronzini, la prof.ssa Maria Chironna, componente del Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità, la Valorizzazione del Benessere di chi lavora e contro le Discriminazioni, il Presidente della Scuola di Medicina prof. Alessandro Dell’Erba e il prof. Biagio Solarino. Seguirà il primo seminario del corso che affronterà il tema della tutela legale e della salute delle persone straniere.
Gli appuntamenti proseguiranno sempre in Aula Magna il 29 maggio, alle ore 14.30, con un incontro a cui parteciperanno il prof. Biagio Solarino, la prof.ssa Maria Antonietta Curci e la prof.ssa Alessandra Foglianese e il prof. Ignazio Grattagliano dell’Università di Bari: saranno affrontati i temi della violenza esercitata nei confronti dei minori e sulle donne, con particolare riguardo agli aspetti psicologici del fenomeno.
L’ultimo incontro è in programma il 19 giugno, alle ore 14.30: sarà un focus sul tema “Gli interventi e le buone prassi nella presa in carico di donne e minori vittime di violenza e di tratta”, a cui parteciperanno l’Assessora Francesca Bottalico, la coordinatrice del Centro Antiviolenza comunale Marika Massara, il prof. Francesco Carchedi del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza e la referente del progetto “La Puglia non tratta” della Comunità Oasi2 Luisa Gissi.
La formazione fornirà competenze e strumenti per operare un “decentramento culturale” che consenta l’ascolto e la comprensione di culture diverse e la valorizzazione delle specificità di ciascuna. La consapevolezza di poter utilizzare in maniera complementare diversi riferimenti culturali, senza metterli in contrapposizione, arricchisce infatti il campo comunicativo e consente agli operatori dell’antiviolenza di trovare nuovi modi di intervento. Nei casi di violenza, in particolare con matrice transculturale, è necessario individuare e attivare buone prassi tra il sistema sanitario e sociale al fine di promuovere un iter procedurale e attivare ogni forma di tutela.