Si è conclusa lo scorso 28 giugno l’iniziativa “Scienze senza Frontiere” promossa dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con la cooperativa sociale Tre Fontane.
Cinquanta migranti formati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) sono diventati a loro volta “docenti” di altri 2 mila ospiti dei Centri di accoglienza su temi relativi alla salute e alla prevenzione. Un bell’esempio di peer education quello emerso dall’iniziativa “Scienza senza frontiere” che, inaugurata il 21 dicembre 2017, si è conclusa lo scorso 28 giugno. Nato da un’idea dell’Ufficio stampa Iss in collaborazione con l’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione Formazione (UO RCF) del Dipartimento Malattie infettive (Dmi), il Settore Attività editoriali del Servizio conoscenza e Comunicazione scientifica Iss e con i Centri di accoglienza Straordinaria (Cas) Codirossoni, Casilina 1 e Casilina, il progetto si è sviluppato tramite un ciclo di seminari tenuti da ricercatori Iss e incentrati su tematiche come igiene e sicurezza alimentare, salubrità dell’acqua, danni da alcol e droga, vaccini, Hiv e infezioni sessualmente trasmesse, diritti sanitari degli stranieri.
Un seminario è stato anche dedicato ai temi della comunicazione scientifica e in particolare al significato e alle modalità di realizzazione di un poster scientifico. Per approfondire la notizia, pubblicata su Epicentro, consultare il seguente link: http://www.epicentro.iss.it/argomenti/migranti/ScienzaSenzaFrontiere.asp