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Roma, Medihospes: accordo di rete per misure di contenimento Covid-19 in favore di richiedenti asilo e rifugiati

Sarà la cooperativa sociale Medihospes, all’interno di due progetti di accoglienza integrata a gestire i due centri d’accoglienza “ponte”, destinati all’isolamento prudenziale dei richiedenti asilo e rifugiati per essere inseriti nella rete di accoglienza circuito S.A.I. capitolino. In forza del Protocollo firmato dal Comune di Roma, Asl Roma 2, Intersos e Medihospes, la cooperativa si occuperà della gestione delle attività di accoglienza, sostegno, orientamento e inclusione per gli ospiti durante il periodo di isolamento. In capo all’organizzazione umanitaria Intersos le operazioni di triage all’ingresso e la sorveglianza sanitaria costante degli ospiti. Alla programmazione ed effettuazione dei tamponi all’inizio e alla fine della quarantena e, in caso di comparsa di sintomi, alla pronta esecuzione di test molecolari provvederà la Asl Roma 2.
Due le strutture individuate dal Dipartimento Politiche sociali del Comune di Roma: Barzilai e Bakhita, il primo a Romanina e il secondo a Ponte di Nona. “Medihospes è grata di aver avuto l’opportunità di contribuire con il proprio know-how alla realizzazione del progetto, che in un momento così complesso in cui viviamo dimostra ancora una volta come la collaborazione virtuosa fra pubblico e privato sociale sia la chiave per un vero welfare di comunità”, spiega Camillo Aceto, presidente della cooperativa sociale Medihospes.
La quarantena prevede un periodo di 10 giorni di isolamento, sorveglianza attiva per il monitoraggio dello stato di salute degli ospiti, con rilevazione della temperatura corporea due volte al giorno, esecuzione di test molecolari in caso di comparsa dei sintomi ed esecuzione di due test antigenici di cui uno in ingresso e il secondo a fine quarantena.
Nel caso in cui, già durante il triage d’ingresso, la persona presenti sintomi riconducibili al Covid-19 o abbia avuto contatti stretti con casi confermati o sospetti, la Asl effettua subito un test molecolare in seguito al quale, in caso di esito positivo, provvede al trasferimento in una struttura sanitaria dedicata all’isolamento dei casi positivi.
Al termine dei 10 giorni di quarantena, se l’esito del test finale è negativo, a seguito del rilascio del certificato di idoneità all’inserimento con allegati i referti da parte della Asl, la persona viene trasferita nella struttura di accoglienza e integrazione SAI assegnata.