Ci sarà anche la cooperativa sociale Medihospes fra le cinque realtà impegnate nella gestione della struttura “Albergo Diverso – Ospitalità solidale”, il complesso immobiliare delle ville confiscate al clan Polverino nel Comune di Quarto. Un complesso immobiliare composto da ville, garage, cantine, un locale adibito a palestra. Sette immobili che si stagliano su quasi mille metri quadrati. Un luogo simbolo del clan dal quale gestiva i propri affari illeciti e che diviene, oggi, simbolo di legalità. E, più precisamente, centro per l’inclusione sociale contro ogni forma di discriminazione nei confronti dei diversamente abili.
Nel progetto di gara presentato all’Asl Napoli 2 Nord dall’Ati formata dalle cooperative Themis, Medihospes, Smile, Amira e Quadrifoglio, c’è la volontà di creare un “gruppo appartamento”, un “centro diurno” dedicato al recupero socio-sanitario e un “albergo diverso”, dove si darà vita ad un’attività economica volta alla valorizzazione dei diversamente abili.
L’iniziativa rappresenta un importante esempio di rigenerazione sociale e urbana, in grado di consentire la riappropriazione di beni sottratti illecitamente alla collettività, ponendoli al servizio della cittadinanza attiva e del bene comune.
A prender parte alla cerimonia sono stati il sindaco di Quarto Antonio Sabino, i rappresentanti della magistratura e delle forze dell’ordine, i rappresentanti dell’agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, l’assessore regionale alla Legalità e gestione dei Beni confiscati Mario Morcone, il vicepresidente della Commissione regionale speciale anticamorra e beni confiscati Vittoria Lettieri.
“Medihospes ha voluto fortemente essere parte di questo progetto condividendone i principi e valori – dichiara a margine Donato Lopez, referente per la Medihospes in Campania – Desideriamo mettere a disposizione la nostra esperienza a servizio di tutta la collettività”