Così la Medihospes favorisce l’integrazione e l’inclusione delle persone fragili, ma anche il superamento dei traumi legati alla tragedia della fuga per mare in Mediterraneo
Una giornata in spiaggia per superare paure e traumi legati al mare. A quel mare ostile attraversato in condizioni disperate, su imbarcazioni fatiscenti, sempre alla ricerca di una nuova vita lontano da guerre e fame. Mettendo inevitabilmente a rischio la vita propria e quella delle persone amate.
Con il progetto “SAI d’Estate”, promosso per il secondo anno dalla cooperativa sociale Medihospes, circa 130 ospiti dei centri d’accoglienza e integrazione di sei Comuni delle province di Cosenza e Catanzaro saranno accompagnati in uno stabilimento balneare a Villapiana Lido. Qui, supportati dallo staff della cooperativa sociale, proveranno a riavvicinarsi a quell’elemento liquido che, nonostante il trascorrere del tempo, continua a incutere timore.
Visto il grande numero di adesioni all’iniziativa, la Medihospes ha elaborato un ricco programma di attività e una turnazione che prevede, dal 4 al 18 luglio, l’alternarsi degli ospiti accolti nei centri SAI di Carlopoli, Firmo, Colosimi, Cerchiara e Civita. Oltre a rifugiati e richiedenti asilo, il progetto “SAI d’Estate” è rivolto ai ragazzi e alle ragazze con disabilità. Lo scopo è di favorire la conoscenza reciproca e culturale, l’inclusione e l’integrazione. Per questo sono state previste attività legate al gioco, al movimento fisico, allo sport senza dimenticare momenti di lettura e conversazione.
Per la riuscita dell’iniziativa la cooperativa sociale Medihospes ha schierato un team di professionalità che spaziano dagli assistenti sociali alle educatrici, agli operatori, fino agli animatori.
A conclusione del progetto, martedì 19 luglio alle ore 12:15 sarà organizzato il convegno “Tu…Sai? 20 anni di accoglienza rete SAI”, moderato dal giornalista Franco Maurella del Quotidiano del Sud. A intervenire saranno i sindaci dei Comuni dei centri SAI gestiti dalla Medihospes, la presidente della Provincia Rosaria Succurro, l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo e alcuni rappresentanti del Servizio Centrale SAI presso il ministero dell’Interno.
“È incredibile la forza d’animo di queste famiglie: nonostante siano ancora ben visibili le ferite per il viaggio sulle carrette del mare, sentono forte il desiderio di riconciliarsi con l’acqua. E molto si deve anche all’amore verso i figli che, non avendo spesso vissuto quella traversata, hanno tanta voglia di vivere l’estate in spiaggia, proprio come tutti i bambini della loro età”, racconta Fabio Sancineto, responsabile della Medihospes per la Calabria. “Poi mi sono detto: perché non allargare l’iniziativa anche ai ragazzi con disabilità? Così li ho coinvolti per favorire la conoscenza reciproca e l’integrazione, aiutandoli tutti a vivere un giorno di serenità. Vorrei ringraziare gli operatori della cooperativa sociale e le autorità cittadine e nazionali perché, senza il loro supporto, tutto ciò non sarebbe mai potuto avvenire”.