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Pomeriggi da “turisti” per i minori stranieri non accompagnati di Casa Ahmed ospite del MuME, il Museo regionale di Messina

«Vivo in una città così bella e ancora non me ne ero reso conto»; «da quando sono arrivato in questo mondo non ho mai visto una cosa così bella»; «sono stato felice di avere trascorso una giornata al Museo e di aver scoperto una storia così affascinante».

Stupore, incredulità, felicità, consapevolezza: potrebbero essere queste alcune delle parole che descrivono il senso delle riflessioni messe nero su bianco dai minori stranieri non accompagnati di Casa Ahmed di Messina – Struttura per la primissima accoglienza ad alta specializzazione di Msna gestita dalla cooperativa Medihospes – protagonisti di un progetto di integrazione all’insegna della storia e della cultura. Una storia ed una cultura, appunto, che i giovani migranti, grazie all’intesa raggiunta tra Casa Ahmed e il Mume, il Museo regionale di Messina, diretto dalla dott.ssa Caterina Di Giacomo, hanno la possibilità di “toccare”, “annusare” ed “assaporare”. Settimanalmente infatti, un gruppo di 10-15 ragazzi, accompagnati da uno degli educatori che fanno parte dell’equipe professionale di Casa Ahmed, ha la possibilità di fare un viaggio tra i tesori e le bellezze della Messina di un tempo, guidati i però da alcuni “ciceroni” d’eccezione: gli studenti del liceo “F.Bisazza”, coinvolti nel progetto di alternanza scuola lavoro “Dentro l’Arte”, a loro volta supportati dai mediatori di Casa Ahmed per le traduzioni simultanee.  Ed ecco quindi che un tour culturale si trasforma anche in un’occasione di integrazione e di confronto tra ragazzi appartenenti a mondi e culture geograficamente distanti, che riescono però a trovare un comune denominatore nella voglia di sapere e far sapere.

La presenza degli studenti del Bisazza quali “guide turistiche” a disposizione dei ragazzi di Casa Ahmed, ha reso l’iniziativa ancor più interessante agli occhi dei giovani migranti, che oltre a scoprire la storia di Messina, hanno avuto e hanno l’opportunità di stringere legami ed amicizie, diventando inconsapevoli protagonisti di quel percorso di integrazione che spesso, a causa della spesso frequente mancanza di opportunità offerte dal territorio, risulta estremamente difficile “trasformare” in realtà.

Per fare tesoro di tale esperienza e non disperdere il “patrimonio sociale” frutto di tale iniziativa, a ciascuno dei giovani migranti, al termine della visita, viene consegnato un modulo in cui mettere per iscritto riflessioni e pensieri sulla visita appena conclusa. Alcune dei virgolettati riportati in apertura, sono appunto stati estrapolati dagli elaborati realizzati dai ragazzi, che con grande entusiasmo hanno accettato di scrivere e condividere lo stupore e il piacere per quanto visto ed osservato nel corso di un ordinario, ma al tempo straordinario, pomeriggio da “turisti”.