Per festeggiare il decennale dalla fondazione della casa-famiglia per disabili “Casangelica”, nel Comune di Lauria, la cooperativa sociale Medihospes ha organizzato un convegno con una gustosa cena solidale al termine. Scopo dell’iniziativa: raccontare la storia di un’eccellenza in grado di creare e alimentare una rete virtuosa di volontariato, istituzioni e mondo della cooperazione.
Grazie al progetto “Casangelica” è stato possibile rispondere alle esigenze di molte famiglie e ragazzi disabili del territorio. Gestita dalla Medihospes, ha ospitato negli anni soprattutto ragazzi privi del supporto familiare perché orfani o figli di genitori anziani. O, ancora, ragazzi senza parenti che fossero capaci di assicurargli una permanenza costante all’interno del domicilio. Casangelica ha considerato la persona nelle sue relazioni primarie (la famiglia) e secondarie (la comunità e la società locale), aiutando i disabili a iniziare l’esperienza del distacco con il loro accompagnamento.
Attraverso testimonianze e immagini, l’evento celebrativo promosso dalla Medihospes ha rappresentato un momento profondo di condivisione, un viaggio emozionale nella vita delle persone con disabilità e dei loro familiari. Ma è stato allo stesso tempo un’occasione per fare il punto della situazione a dieci anni dall’inizio delle attività: sono emerse criticità gestionali e difficoltà di sostentamento in base alle risorse economiche a disposizione, oggi non più sufficienti.
A prender la parola è stato Camillo Aceto, presidente della Medihospes, il quale ha ribadito il ruolo centrale di “Casangelica” per tutto il territorio, “una risorsa sociale che ha bisogno come in passato dell’impegno di tutti per eliminare gli ostacoli derivanti da una crisi economica e sociale”.
Anche Luigi Grimaldi, responsabile dello sviluppo della cooperativa sociale, ha voluto incentrare il suo intervento sull’importanza della cooperazione a livello locale. “La Medihospes si sente fortemente radicata grazie a un forte tessuto di relazioni e collaborazioni con diversi enti, istituzionali e non, ed è disponibile a mettere in campo nuove idee progettuali a sostegno dei progetti esistenti, offrire validi e nuovi servizi alla collettività ed essere di supporto alle amministrazioni perché perfettamente in grado di conoscere i temi legati alla disabilità sul territorio”.
Approfittando delle celebrazioni per il decennale di Casangelica, la Medihospes ha dichiarato di voler avviare insieme al territorio un percorso di analisi partecipata per riorganizzare i servizi per le persone con disabilità, cercando di superare delle rigidità, e per offrire risposte innovative rispondenti a progetti di vita come, per esempio, la nuova domiciliarità sostenibile. L’intento della cooperativa sociale è, quindi, di supportare iniziative che si autosostengano, che puntino al buon vicinato organizzato, ai condomini solidali, a piccoli aiuti offerti in modo solidale, a percorsi di sostegno socio-terapeutico e di inserimento socio-lavorativo del disabile sotto la supervisione di personale competente.
A conclusione del convegno sono state riportate esperienze della Medihospes che, in altre Regioni d’Italia, hanno avuto ottimi riscontri: periodi di sollievo gestiti nella casa del disabile, nei suoi spazi, senza stravolgere le sue abitudini; condomini solidali, ovvero ragazzi disabili che aiutano gli anziani di un condominio nelle faccende domestiche (fare la spesa, lavare le scale, compagnie) con la supervisione di un educatore, di volontari, del servizio civile; residenzialità in partenariato, rivolto a persone con disabilità e genitori anziani tale da permettere di sperimentare una formula innovativa di residenzialità a forte impronta famigliare.