L’Oratorio Padre Annibale laboratorio di integrazione tra i giovani del quartiere e gli ospiti di Casa Michelle
Messina, 29/12/2022 – Il programma di eventi natalizi della parrocchia guidata da Don Sergio Siracusano ha vissuto ieri il suo momento più significativo nei locali dell’Oratorio Padre Annibale, nel corso della cena di comunità offerta da Vivenda, azienda leader nel settore della ristorazione collettiva e commerciale. Un buffet ricco di cibi genuini e verdure a km0 (quadrotti di parmigiana, caponata, frittata, pasta e focaccia) preparati da Vivenda nello stesso centro cottura di Capo Peloro che ogni giorno cucina con passione e professionalità i pasti che vengono consumati dai bambini nelle scuole di Messina.
Un’occasione significativa per chiamare a raccolta famiglie, giovani e quanti sono vicini alle attività della Parrocchia della Sacra Famiglia, anima collante di uno dei quartieri più disagiati della città. Tra gli ospiti della cena, organizzata ed allestita nei locali dell’oratorio Padre Annibale, anche i giovani inquilini di “Casa Michelle”, struttura per MiSNA (Minori Stranieri Non Accompagnati) gestita dalla Cooperativa Medihospes, ente attuatore del progetto SAI del Comune di Messina, fortemente voluto dall’Assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Calafiore. Il momento conviviale, seguito da balli e danze, è stato anche una nuova grande occasione per confrontarsi e raccontarsi agli abitanti del quartiere, ultimo episodio di una collaborazione avviata già da qualche anno con Padre Sergio e con la parrocchia del CEP, quartiere in cui si trova Casa Michelle. I protagonisti della serata sono stati le famiglie e i giovani che frequentano l’oratorio, che hanno animato la serata con balli e canti di gruppo insieme ai ragazzi di Casa Michelle.
Dal contributo attivo dei giovani, dalla loro energia e dalla loro motivazione passano i progetti e le iniziative che vedranno la parrocchia protagonista del quartiere CEP anche nel 2023. Per una chiesa che sia sempre più “al centro del villaggio”, come recita un proverbio francese, protagonista del cambiamento del quartiere CEP e in grado di convogliare le migliori energie con attività rivolte non solo alle famiglie, ma soprattutto ai bambini ed i giovani del quartiere, puntando l’attenzione su valori sani e collaborazione, e su progettualità che possano invertire il trend dello spopolamento, fenomeno che caratterizza tutti i quartieri periferici della città.